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Profile of a mandible from a Southern Italian Neolithic sample (~5.000 BC). Credit: Andrea Quagliariello

Durante il Neolitico, gruppi umani in tutto il mondo passarono da comunità migratorie di cacciatori-raccoglitori a gruppi stanziali che si affidavano all'agricoltura. Questo cambiamento avvenne circa 12.000 anni fa ed è comunemente noto come "rivoluzione neolitica".

Sappiamo che questa rivoluzione agricola ha influenzato notevolmente le abitudini alimentari, riducendo la diversità delle fonti di cibo e promuovendo quelle derivate dalle coltivazioni. Tuttavia, non è ancora chiaro come questo cambiamento alimentare abbia influenzato il microbioma orale umano. Gli scienziati dell'Università di Padova, in collaborazione con le Università di Firenze, Roma, Bari e Napoli, hanno analizzato 67 campioni dentali risalenti al periodo compreso tra il Neolitico e l'Età del Rame per studiare l'evoluzione dell'antico microbioma orale, nonché le condizioni di salute correlate1.

"Lo studio del DNA antico in queste placche ci permette di spiegare come il microbioma umano si sia evoluto nel tempo e di far luce su società, culture e condizioni di vita del passato", spiega Andrea Quagliariello dell'Università di Padova, uno degli autori.

La rivoluzione neolitica ha portato molti cambiamenti nello stile di vita umano, dai metodi di sussistenza alla tecnologia. Gli studi precedenti sui microbiomi del Neolitico antico si basavano su piccoli gruppi di campioni provenienti da ampie aree geografiche. Ciò rendeva difficile separare l'impatto dei fattori ecologici e geografici da quelli culturali e tecnologici. In questo studio, invece, i ricercatori hanno esaminato un campione più ampio relativo a 76 individui, raccolti in vari siti dell'Italia centrale e meridionale. I campioni coprono quasi 30.000 anni, dal 31.000 a.C. al 2.200 a.C. "Abbiamo integrato informazioni sulla dieta e la cultura con dati genomici e analisi microscopiche" dice Quagliariello "ricostruend le caratteristiche tassonomiche e funzionali di questi antichi microbiomi".

Sono emersi così due cambiamenti nella composizione del microbioma mai descritti in precedenza. Il primo è legato all'introduzione di uno stile di vita agricolo e comportò una parziale modifica dei precedenti microbiomi orali dei cacciatori-raccoglitori, conservandone alcune caratteristiche. Secondo lo studio, ciò potrebbe essere dovuto al fatto che la transizione fu graduale e specifica per ogni regione, a seconda delle risorse disponibili localmente, piuttosto che un cambiamento drastico verso una dieta uniforme.

Il secondo cambiamento avvenne nel tardo Neolitico e fu probabilmente legato alla scomparsa di specie animali e vegetali tipiche degli ambienti dei cacciatori-raccoglitori e alla preferenza di altre fonti alimentari derivate dagli allevamenti. Gli scienziati hanno scoperto che, nel complesso, la dieta dei cacciatori-raccoglitori era più ricca di grassi e proteine e che i microbiomi dei cacciatori-raccoglitori rimasero molto simili anche dopo lunghi periodi di tempo e una possibile sostituzione della popolazione.

Allo stesso tempo, i microbiomi della rivoluzione post-agricola mostrano componenti biochimiche e batteriche derivate principalmente da carboidrati e amidi, con in più l’assunzione di prodotti fermentati o latte. Questo cambiamento di dieta favorì la proliferazione di molti batteri che hanno minacciato in modo significativo la salute degli agricoltori neolitici.

"Ritengo che il campione esaminato rappresenti un vero e proprio punto di svolta in questo senso, in quanto descrive con incredibile risoluzione i cambiamenti nella composizione microbica orale umana associati al cambiamento delle strategie di sussistenza e delle abitudini alimentari", afferma Claudio Ottoni dell'Università di Roma Tor Vergata, che non ha partecipato allo studio.